La serie completa è composta da 40 episodi.
I titoli in rosso sono quelli proposti nella serie televisia originale italiana TV-ITB.
Quelli in giallo sono riferiti alla serie prodotta dalla Yamato Video, mentre quelli in blu sono stati proposti nella edizione Dynit.
Episodio n. 37
La vendetta di Kidogawa
Una sfolgorante serie B
Una seconda possibilità potrà cambiare le cose?
Kidogawa è diventato meganoide solo per poter sfidare apertamente e battere il grande Banjo del quale è sempre stato invidioso, fin dai tempi della scuola. Finale a sorpresa!
Curiosità:
Kidogawa prende in ostaggio i compagni di Banjo, ma dopo essere stato sconfitto in duello da Banjo, li libera immediatamente.
Per la trasformazione in Megaborg, Kidogawa utilizza una speciale apparecchiatura da polso.
Il comportamento del comandante meganoide non è condiviso da Dogman, il suo capo dell'esercito. Cerca di realizzare il suo piano, senza il permesso del suo diretto superiore (ma con l'appoggio di Koros). Dopo aver rapito i compagni di Banjo viene però distrutto dallo stesso Kidogawa.
Mentre il Daitarnh 3 sta per sferrare il colpo di grazia al megaborg con l'attacco solare, Beauty, Toppy e Reika pregano Banjo di risparmiarlo.
Banjo riesce a distruggere l'apparecchio da polso di Kidogawa con il Daitarn laccio e così il meganoide può assumere nuovamente le sembianze umane.
Sarà grazie all'aiuto di Banjo che Kidogawa riacquisterà la fiducia in se stesso.
Kidogawa era un amico d'infanzia di Banjo verso il quale provava un forte complesso di inferiorità. Si allea quindi con i meganoidi per prendersi la sua rivincita.
Megaborg: Kidogawa
Altezza: 136 metri
Peso: 984 tonnellate
Potenza: 82.760.000 cavalli
Armi: Utilizza una lancia a doppia lama e delle enormi spade.
La macchina della morte è nascosta nell'antico castello di Kidogawa. Possiede 2 mani meccaniche gigantesche con le quali può schiacciare i nemici.
Episodio n. 38
Un nemico in comune
L'uccello azzurro della buona fortuna
Alla ricerca dell'energia eterna
Una leggenda narra che lo spazio è attraversato da un grande uccello migratore che brilla come una stella ed ha il potere di donare la felicità. In molti hanno tentato di arrestare il suo volo, ma non c'è mai stato qualcuno che sia riuscito ad imprigionare la felicità.
Curiosità:
L'Uccello Azzurro della Felicità è una creatura che, secondo le leggende, vaga per l'universo.
Alcune ricerche di Koros dimostrano che è un potentissimo concentrato di reazioni nucleari a catena (una stella di dimensioni ridotte). Vorrebbe sfuttare la nsua energia eterna per conquistare la Terra e l'intera galassia.
I tre aspiranti comandanti si impegnano a catturare il leggendario Uccello Azzurro della Felicità per ottenere una promozione.
Megaborg: Unione
Altezza: 123 metri
Peso: 963 tonnellate
Potenza: 78.640.000 cavalli
Armi: Catene laser.
Episodio n. 39
Il meganoide dai mille volti
"Beauty": una poesia d'amore
Beauty poesia d'amore
Il comandante Nendor decide di rapire il Rabbit , la prima nave spaziale da turismo della Beauty Company, per attirare Banjo e Beauty al museo preistorico dove gli animali sembrano essere spaventosamente vivi...
Curiosità:
Le immagini della sigla finale sono quasi interamente riprese da questa puntata.
In questa puntata Banjo, utilizza per la prima volta una nuova arma della Match Patrol: '"onda elettromagnetica" ("onde dissolventi" nella versione Dynit).
Koros si compiace affermando che i soldati meganoidi sono ormai diventati "tecnicamente perfetti".
I meganoidi legano con cavi di metallo la Match Patrol per non farela utilizzare a Banjo (anche se forse era più efficace distruggerla...).
Il comandante Nendor riesce ad impossessarsi del Daitarn 3 e Banjo lo combatte con la Macchina della Morte. Beauty però riesce molto coraggiosamente a recuperare il controllo del Daitarn 3 e, insieme a Banjo, mette in fuga il comandante.
Nendor riesce a traformarsi in Megaborg senza utilizzare nessuna apparecchiura (macro-macchina o bracciale).
In questo episodio viene usato - per l'unica volta - l'arma più potente del Daitarn 3: la "scissione attacco solare" ("attacco solare a tempesta" nella versione Dynit) per riuscire a sconfiggere il Megaborg.
Nendol riesce a trasformarsi nel direttore del museo, nell'autista del taxi e nel padre di Beauty.
Ci viene rivelato che Beauty combatte contro i meganoidi per espiare le colpe del padre che ha appoggiato e finanziato le ricerche del prof. Haran Sozo che portarono alla nascita dei Meganodi.
Ci viene svelato inoltre che la "civiltà della macchine sensienti" ha avuto inizio 10 anni prima rispetto al tempo in cui è ambientata la storia.
Il comandante Nendor è un fidato collaboratore di Koros, esperto nell'arte della trasformazione.
Megaborg: Nendol
Altezza: 159 metri
Peso: 881 tonnellate
Potenza: 56.210.000 cavalli
Armi: Spara missili dal petto ed il suo corpo è composto da uno speciale polimero che gli consente di piegarsi e rigenerarsi a proprio piacimento. Riesce ad eviate ben due ripetuti attacchi solari del Daitarn 3.
La Macchina della Morte di questo episodio viene utilizzata per catturare il "Rabbit", lo shuttle turistico dell'Agenzia Viaggi Beauty Company.
Inoltre è l'unico episodio in cui Banjo pilota una Macchina della Morte.
Episodio n. 40
La disfatta di Coros e Don Zauker
Banjo svanisce nell'alba
Daitarn scompare nell'aurora
Nel momento in cui i Meganoidi decidono di distruggere la Terra scagliandole contro il pianeta Marte, Haran Banjo decide di partire per il pianeta rosso e affrontare una volta per tutte il potente Don Zauker.
Nel lungo e pericoloso viaggio verso Marte, Banjo viene accompagnato da tutti i suoi quattro compagni ognuno al comando di uno dei missili spaziali situati sotto le profondità del mare, ma durante il tragitto verranno tutti colpiti dal nemico e saranno costretti a ritirarsi lasciando da solo il loro leader.
Durante il combattimento finale contro il Megaborg di Don Zauker, in un momento in cui sembra tutto perduto, il pilota del Daitarn 3 sarà incoraggiato da una persona speciale, suo padre, che tenterà di farsi perdonare dal figlio per aver creato quelle terribili macchine. Ma Banjo non abbandona l'odio profondo che nutre per suo padre e riesce a vincere anche l'ultima battaglia solo con le proprie forze. Tornato vittorioso sulla Terra il nostro eroe si chiude misteriosamente nella sua stanza senza voler vedere nessuno, mentre i suoi assistenti abbandonano la villa in cui hanno coraggiosamente tenuto testa ai malvagi meganodi.
La villa di Banjo sfuma sotto la pioggia, mentre Garrison sale su un autobus diretto chissà dove...
Un finale un po' inquietante, commovente ed emozionante per una serie che è diventata leggenda.
Curiosità:
Scopriamo che quattro dei cinque missili spaziali situati nella base di Banjo sono stati costruiti dal computer Madre e dai suoi robot.
Don Zauker - per la prima volta - viene riportato ad una coscienza temporanea dalle onde celebrali di Koros e rivela a Banjo che negli ultimi anni non è mai stato cosciente. Si deduce quindi che è stata Koros ad organizzare la guerra contro gli umani.
La trasformazione in Megaborg di Don Zauker avviene tramite l'apparecchiatura da polso.
Nelle scene del combattimento finale, il Daitarn 3 è impegnato al massimo per resistere al potentissimo Don Zauker. Per rendere al meglio l'atmosfera, il volto del robot viene disegnato con espressioni quasi umane.
Banjo riesce a sconfiggere Don Zauker indirizzando più volte l'attacco solare in un punto preciso in mezzo alla fronte.
Mentre Don Zauker sta per essere sconfitto, gli autori hanno voluto esprimere sul suo volto la tristezza che deriva dalla consapevolezza di essere soltanto un cyborg.
Cala il sipario su Daitarn 3, ma molti misteri non vengono svelati (qual è il rapporto fra Banjo, Koros e Don Zauker? Chi è in realtà Don Zauker? Da dove arriva Garrison? ecc., ecc.).
Le ultime parole di Banjo sono rivolte a Koros morente: "Hai avuto ciò che meritavi, maledetta". ("Ma che cosa ho fatto...?" nel doppiaggio Dynit).
Megaborg: Don Zauker
Armi: Emana dalle mani potentissimi raggi che bloccano Banjo ed il Daitarn 3.
E' l'ultimo ed il più temibile avversario di Banjo.
Ultima puntata (doppiaggio originale storico) - parte 1/2
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3D del robot di Gianluca Panebianco. Parte delle immagini concesse da Enciclorobopedia.